Under 12 gruppo A - il 4° trofeo Casali edizione 2012 si ferma in via Campi rotondi
Sono le 23.30 di sabato 7 Aprile e tra mezz’ora sarà la Domenica di Pasqua. Potrei andare a dormire e riposare, ma non ce la faccio, perché ho ancora nelle orecchie e negli occhi il ricordo di questi ultimi due giorni di torneo Roberto Casali 4° edizione. Non posso non raccontare una due giorni così bella se lascio passare troppo tempo, ho paura che qualcosa mi sfugga, qualcosa si cancelli e allora tengo duro e metto sul foglio queste giornate. Vorrei che le mie parole portassero, a tutti coloro che leggeranno queste righe, le emozioni che si sono potute vivere e provare direttamente da bordo campo, così come le hanno vissute le ragazze e tutte le persone intorno a loro. Ma andiamo per ordine. Il tutto comincia Venerdì mattina davanti alla palestra dove le Trinch Girls si trovano e dai cori che cantano, arrivando, si capisce già l’atmosfera. Arriva puntualissimo il Viterbo U12 ( premio personale per la simpatia al loro allenatore: troppo forte!!! N.d.r.), che se la deve vedere con le chieresi in prima partita del girone. Due chiacchiere per dare loro il benvenuto, il riscaldamento e poi subito via ai giochi. La cosa sembra abbastanza semplice, ma bisogna comunque essere determinate per passare con il massimo punteggio (3–0), perché le laziali ci mettono impegno, specialmente nel secondo set conquistando parecchi punti, costringendo il coach Trinchero a un paio di time out abbastanza…intensi di significato. Evasa la pratica Viterbo si passa all’Acqui. Altra storia, altra pagina di volley. Le ragazze alessandrine forse intimorite un po’ dalla trasferta, o forse dalla prima partita del torneo, non decollano, grazie anche a una mezza dozzina di scatenatissime chieresi che prendono tutto, alzano tutto e alla fine mettono palla a terra dalla parte opposta della rete. L’Acqui ha due brave giocatrici che tirano e sanno fare male, ma la difesa e la “rice” tengono; 3 a 0 anche qui. Pausa pranzo: self service vicino alla palestra. Un po’ di svago, un bel sole primaverile che scalda la faccia, nonostante l’arietta fresca e pungente, poi di nuovo in palestra per giocare contro la squadra di Asti. Apro una piccola parentesi, perché voglio parlare delle ragazze dell’Asti, che sono dovute scendere in campo nei primi due set della partita contro l’Involley. Le astigiane avevano un torneo in contemporanea a Torino ed essendo andate in finale di quel torneo, per onorare l’impegno e l’orario delle partite del trofeo Casali, non hanno potuto fare altro che mandare le più piccoline a giocare contro il Chieri. Ebbene possiamo dire con quasi assoluta certezza che queste piccoline ( la più piccola ha nove anni n.d.r ) hanno messo una grinta e una volontà incredibili. Nonostante si trovassero di fronte un gigante, non hanno avuto alcun timore e hanno risposto con un impegno e una volontà di ben figurare, che potrebbe essere di monito a molte altre atlete. Complimenti piccole astigiane, siete state brave e coraggiose, così come lo sono state le vostre compagne che nel terzo set hanno cercato una rimonta per la vittoria del set finale. Volontà, impegno, ma forse un briciolino troppo stanche. Chieri a punteggio pieno 3 a 0 anche qui. Punteggio pieno per le chieresi e tutte ad aspettare il quarto di finale del giorno dopo. Fin qui sembra tutto facile, ma intanto le emozioni sono state tante e arrivare in cima al girone è comunque stato un bel dispendio di energia. Sabato mattina il cielo non promette nulla di buono, ma almeno non piove; l’Alba che trovano le ragazze non è fatta del sole che sorge, ma da un sestetto del S. Orsola che prova a giocarsi il suo momento con le ragazze di Fede a Sara. Nulla da fare anche qui per le ospiti; il gap è troppo elevato e i due set sono facile preda del Chieri U12. Semifianale al Plawojtyla. A volte il caso è curioso, strano, incredibile; mentre si aspetta che arrivi il Testona per la semifinale, ti vedi spuntare sul campo B del palazzetto l’Asti. E questa volta potrebbe essere battaglia; si comincia in modo timido ( capita spesso…n.d.r. ) e a fasi alterne si arriva sul 6 – 3 per le astigiane, che stavolta schierano le ragazze grandi e si vede. Ma come per incanto l’Asti svanisce e c’è solo una squadra in campo, che detta l’andamento del gioco. Prima costringe a due time out l’allenatore avversario e poi sull 11 a 17 infila 7 punti e con ancora un punto porta a casa il set (25–12). Secondo set all’altezza del primo, ma con qualche cambiamento di fronte in più. L’Asti non molla, ma nemmeno la “dife” e la “rice” della scatenata mezza dozzina cedono il passo all’attacco delle avversarie e il punteggio dice tutto (25–14). È la finale, le aspetta il Grosseto. Prima però c’è ancora modo di fare gruppo e di andare a mangiare al ristorante tutte insieme con Fede, Sara e stavolta anche con il TM; due passi per smaltire il pranzo e poi il trasbordo al PALAFAMILA. Quale differenza ci sia ad entrare in una palestra qualsiasi per una partita di campionato o entrare sul terreno dove poche settimane fa la serie A del Chieri chiudeva la sua stagione, lo possono dire solo le atlete. Infatti, da fuori, si direbbe che quelle ragazze in maglia rosa con la scritta INVOLLEY sul petto non sentano la differenza. Pur in mezzo a un assordante tifo che scende a valanga dagli spalti della curva dei Fedelissimi, il rimbombo dei tamburi, lo schianto dei palloni ecc. ecc. le ragazze di Coach Trinchero e Gambino passano al riscaldamento come se nulla di speciale ci fosse da fare in questo pomeriggio. Mentre il TM deve sciogliere un piccolo nodo alla gola quando entra nel rettangolo delimitato dai cartelloni pubblicitar i( emozione... e chi ha mai giocato su un campo di serie A?), le ragazze sono serie, impegnate, concentrate quasi fossero tutti i fine settimana a giocare al palazzetto di Chieri. Guardandole in faccia, però tradiscono emozione e tensione. Pericolose compagne di squadra, se non fosse che il coach si chiama Federico, il quale immediatamente prima di scendere in campo dice queste parole:”…e ragazze mi raccomando: sciolte, tranquille e sorridenti !!!”. Medicina sopraffina queste parole. Chi ci segue su questo piccolo editoriale sa che cosa voglio dire a proposito delle chiacchierate di coach Trinchero... presentazione delle squadre, presentazione del sestetto e incomincia la finale. Concentrazione, attenzione, pazienza…un po’ di incertezze nel partire , ma poi la matassa si dipana e ne viene fuori una squadra che obbliga il Grosseto a due time out sul punteggio di 10 a 4 e 15 a 4 per il Chieri. Le piccoline del 2000 infilano una serie 8 punti consecutivi, che frastonano l’avversario e fanno fermare lo score sul 25 a 14. E siamo a metà dell’opera. Il Grosseto è chiaro non ci sta, e prova nel secondo set, con la giocatrice che sarà poi premiata come migliore attaccante del torneo U12, a mettere in crisi le ragazze. Ma nemmeno questo riesce a scalfire questa piccola macchina da volley che è la U12 di Fede e Sara. Anche nel secondo set i punteggi dei time out la dicono lunga; Grosseto chiama time out sul 9 a 4 e 15 a 5 per il Chieri. Dopo questo c’è ancora un tentativo delle toscane di portarsi sotto, ma il gap è irrecuperabile. Due cambi sul 20 a 12 e poi l’ultima palla. Ora, sarebbe carino che qualcuno dicesse a quella entità che vaga eterea sui campi da pallavolo e che si diverte a rendere la palla del 25° punto sempre così leggera, che, invece di andare verso il basso, viaggia sempre verso l’alto, di smetterla di fare queste cose: i TM non reggono certi scambi. Ma alla fine la palla viene spinta dalla parte delle avversarie e tutta la forza delle stesse si esaurisce in un tocco che va in rete, dopo due fortissimi attacchi dei nostri laterali: è il 25 punto, è la vittoria, è il 4° trofeo Casali che prende via Campi Rotondi e si ferma al Palawojtyla in casa Involley. Grande festa, grande momento di euforia, qualche lacrimuccia e grandi urla di gioia. Brave, brave tutte, perché anche chi ha fatto solo pochi punti, anche chi ha giocato meno delle altre, anche chi ha stretto i denti per un dolore, anche chi si è messa al servizio delle altre in difesa, in attacco, in rice o in palleggio ha reso alla squadra tutto ciò che Fede e Sara hanno insegnato in questo anno di gruppo e di collettivo. Qui finisce la cronaca di una due giorni di volley della U12 2000.Brave anche le ragazze del 99 che hanno assicurato la vittoria anche nella loro categoria: complimenti raghe!!!
Mi prendo ancora qualche riga per dire che cosa ha visto e vissuto un TM, che di pallavolo giocata con schemi , schiacciate, veloci, muri e altro ancora non ci capisce un accidente, ma che è stato spettatore di una performance bellissima che si ripete ormai da anni. Il TM in questione ha visto arrivare ragazze da molte parti d’Italia con il sorriso dei giovani, quello bello, pulito, che porta con sè la voglia di stare insieme e di divertirsi, vincere o comunque fare bella figura. Il TM ha visto persone che accompagnavano queste ragazze (allenatori e genitori ), credere nei loro sforzi e applaudire a fine gara anche se il risultato non era per loro; ho visto genitori di questa società che hanno dato la loro disponibilità per arbitrare, segnare i punti, spostare le squadre con carovana automobilistica e dare indicazioni logistiche; ragazze scambiare discorsi con compagne provenienti dalla parte opposta dell’Italia, come se si conoscessero da sempre. Il TM ha potuto constatare come lo sport unisce e non separa. Grazie a tutti, anche quelli che non ho citato, ma che in questi due giorni ho incontrato e hanno aiutato in qualche modo la riuscita di questo torneo. Grazie!!! Sono le 00.05: è Domenica. Buona pasqua a tutti.
p.s. mi sono dimenticato di dire grazie alle ragazze dell’U12 per avermi fatto sedere sulla panchina del palazzetto dove gioca e si allena la squadra di Chieri che milita nella massima divisione. Per questo regalo che mi avete fatto, vi prometto che darò tutto quello che posso nel seguirvi e nel fare in modo che ogni volta che avrete bisogno di me, io sarò sempre lì, per aiutarvi e per tentare di risolvere i vostri piccoli e grandi problemi. Mi sono dimenticato di ringraziare posto 6, la quale su mio invito ha gridato, durante la finale, quella frase che è ormai un motto:” …forza raghe non si molla!!!”. Grazie piccoline, siete grandi!
Habimat Famila Involley : Elisabetta - Eleonora F. - Eleonora S. - Alice - Elena - Marina - Giulia - Paola - Marta - Martina - Gaia - Francesca - Michela - Ruxandra - Elisa - Arianna
1°allenatore : Federico T. - 2°allenatore : Sara G. - TM: Guido S.
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