Sabato 30 maggio 2009 ore 10.00 entro nel palazzetto di Castellana Grotte (BA), tempio delle serie “A” pugliesi che tanto hanno fatto bene negli ultimi anni e la prima sensazione che provo è: “mamma mia ma fino dove siamo arrivati!” e mi appresto a giocare la semifinale più importante della mia vita.
Tempo 5 minuti e sul parquet di gioco fanno il loro ingresso 9 prestanti atlete scortate da tre energumeni che sfiorano i 2 metri d’altezza, anch’esse con indosso le divise da gioco.
La cosa visivamente terrorizza, anche perché le tre veneziane nel riscaldamento sfoggiano fondamentali di attacco ma anche di difesa eccellenti e le altre partner non sembrano da meno.
Quindi guardo le mie giocatrici che nel mentre, con la solita professionalità, si muovono all’unisono in campo riscaldandosi con immensa cura del particolare e non riesco a non pensare come possa essere possibile che un gruppo di ragazze brave, ma normo-dotate possa scalfire la prepotenza tecnica ma soprattutto fisica di un San Donà che ha già saputo annientare all’interno del torneo 2 squadre fortissime come Valle Stura (campioni liguri) e Scandicci (campioni toscani).
Pronti via ed ad un tratto ho già capito tutto, in campo c’è solo una squadra: quella che ha più voglia di vincere, quella che dimostra in ogni situazione di sapere qual è la cosa migliore da fare, quella che è capace di emozionarsi e di far venire la pelle d’oca al proprio allenatore ogni volta che difende una palla impossibile o mette a terra punti importanti, quella che ha preparato la partita tatticamente nel minimo dettaglio, quella che ha due “palle enormi” al posto del cuore.
Quella squadra è la mia…e vince la sua semifinale scudetto a 18 e a 14.
Urlo come un matto, abbraccio con poca lucidità quelli più vicini a me come Giorgio e Carlo poi corro in modo convulso incontro a Chry e Fede…stessa scena…sono attimi incredibili che non dimenticherò mai…esco dalla palestra e come al solito mi accendo una sigaretta e poi un’altra ancora e continuo a godere come mai prima…Anna esce dal palazzetto mi salta al collo mi bacia mi dice bravo ed io so solo rispondere: “FINALE SCUDETTO”…lei mi guarda e mi chiede se so cosa vuol dire finale scudetto? Ed in quel momento realizzo e sentendomi piccolissimo di fronte ad una cosa così enorme…mi si riempiono gli occhi di lacrime e rispondo “no… non ne ho la più pallida idea.”
Il dopo è stata l’attesa più lunga della mia vita…24 ore di tensione fatta di mille pensieri…belli: dove cominci a pensare che forse la tua è una squadra composta da predestinate che non possono che concludere quest’esperienza alzando la coppa che vale lo scudetto…brutti: dove pensi che anche gli altri nel frattempo stanno pensando le stesse medesime cose e ti chiedi allora perché devi essere proprio tu a vincere e non gli altri.
Le solite seghe mentali che probabilmente attanagliano i pensieri di chiunque in quei frangenti.
Il dopo è stata una partita non giocata bene, probabilmente per meriti dei nostri avversari…una partita che sembrava a senso unico, ripresa per i capelli, con il carattere che contraddistingue solo i Grandi e ahimè di nuovo lasciata andare nel finale.
Il dopo è stato una valle di lacrime, un inno nazionale cantato con il cuore in gola tra mille singhiozzi…
Il dopo è stato un viaggio di ritorno in cui con la mente ho rivisitato migliaia di volte la partita e dove mi sono chiesto cosa si poteva fare di più e come avrei potuto incidere diversamente sull’esito dell’incontro.
Il dopo è stata una sensazione bruttissima: Ste ti sei fatto scappare l’occasione della vita e probabilmente non la potrai più rivivere.
Cazzate…tutte cazzate!!!!! Il dopo, IL VERO DOPO è stata una sola cosa…io e la mia fantastica squadra in spiaggia davanti ad un mare che sembrava incazzato…un momento unico…per me indelebile…un momento in cui ho capito che la finale in realtà l’avevo vinta e non persa come diceva il punteggio…un momento in cui ho capito di aver contribuito a far crescere 12 bellissime ragazze, diventate grandi anche grazie alla pallavolo, una squadra a tutto tondo capace di vivere lo sport e la vita nel modo più corretto senza remore e rimorsi, di petto e di cervello, pronte ad affrontare ogni tipo di avversità e di sconfitta perché FORTI DENTRO.
Raga nessun rimpianto…non mi avete deluso come qualcuno di voi sbagliando sostiene…sono fiero di ognuna di voi e non vi cambierei con nessuna al mondo…solo 12 come voi potevano portarmi fino alla fine di un’avventura così splendida…
L’ultima considerazione la devo a mio fratello…Chry sei un grande e se la nostra squadra è diventata quel che è lo deve anche a te!!!! Per me sei il numero uno!
31 maggio 2009 ore 1700 con qualche ora di ritardo L’IN VOLLEY CHIERI CAMBIANO ’95 diventa CAMPIONE D’ITALIA
GRAZIE MARTA SERE DILE ELI ROBI VERO ALI GLO GIO LU’ ISA E SOFI vi voglio un bene dell’anima e vi sarò eternamente grato…