L'intervista della Settimana del 2/8 Febbraio è dedicata a : Roberto MOSCHINI allenatore dell' Under 18B - Prima Divisione Arancione
1) Età e professione:
23 anni. Sono laureando in Scienze Motorie ed istruttore di pallavolo.
2) Un tuo pregio e un tuo difetto:
Difetto: distratto, abitudinario. Pregio: credo in quello che faccio (sono motivato).
3) Perchè la pallavolo?
Gioco a pallavolo da quando avevo 11 anni, a 15 anni ho giocato nella serie C dell'Alpitour.
Oggi, gli impegni non mi permettono di allenarmi come vorrei, ma gioco ancora in una squadra di Serie C a Moncalieri. Crescendo ho capito che oltre a giocare, mi piace allenare e trasmettere la passione per la pallavolo a tutte le mie atlete. Vorrei poter allenare tutta la vita, perchè questo, per me, è lo sport più bello del mondo.
4) Sei fidanzato? Con chi?
Sì, convivo con Silvia, la mia ragazza.
5) La tua donna ideale
Naturalmente, la mia ragazza.
6)Quest'anno, per la seconda volta, hai un incarico da primo allenatore. Cosa si prova ad avere il bastone del comando?
Credo che il 1^ allenatore abbia maggiori responsabilità, debba pensare a come organizzare gli allenamenti. Mi piace, perchè finalmente posso mettermi in gioco in prima persona, perchè posso applicare quanto ho imparato dalla mia esperienza, dai miei studi universitari, dai miei allenatori e dagli istruttori InVolley a cui ho fatto il secondo per un po' di tempo.
7) Da chi o che cosa hai imparato di più nella tua per ora breve carriera?
Ho imparato che fino all'U.13 fare bene il bagher e la battuta è determinante per vincere. Dopo l'U.13 il gioco richiede più tattica che tecnica (e forse è più interessante).
Credo sia importante visionare gli allenamenti dei colleghi ed imparare da loro. E' importante saper accettare le critiche, ma un buon maestro deve saper sia criticare in modo costruttivo sia lodare e motivare colui che sta imparando (e questo ogni tanto viene dimenticato).
8) Ti piace allenare per InVolley? Perchè?
Mi piace, soprattutto perchè non esiste nessun' altra società in Piemonte che lavori così bene. L'equipè del minivolley, in particolare, è straordinaria, perchè consente di diffondere la passione per la pallavolo nelle scuole e fra i bambini più piccoli. Gli istruttori delle squadre agonistiche devono anche ringraziare tutto il lavoro degli istruttori di minivolley che rende ogni anno più numeroso il vivaio dell' InVolley.
9) Cosa fai per rilassarti?
Non c'è il tempo per rilassarsi, non a 23 anni! Quando riesco a trovare il tempo gioco una partita di pallavolo o guardo un film...
10) A parte i centimetri, cosa vorresti che avesse in più la tua squadra?
E' tipico del “gentil sesso”: sono troppo rilassate a livello motorio, a volte sono poco reattive, l contrario dei maschi che saltano sempre come grilli su ogni pallone, ma spesso sono poco maturi. Forza Ragazze!Un po' più di grinta!
11) Un complimento che ti ha fatto molto piacere:
Quando dopo una partita mi hanno detto: “Ecco si vede proprio, questo è il bagher InVolley”.
12) Che cosa è difficile in InVolley:
Far comprendere alle atlete che ogni allenatore investe molto tempo, fatica, passione per farle migliorare e, a volte, il tuo lavoro non è riconosciuto abbastanza.
13) C'è qualcosa nel modo di pensare nelle nostre atlete che vorresti cambiasse per il bene di InVolley?
No, penso che le atlete siano fantastiche, perchè riescono ad organizzare la loro vita in funzione delle numerose ore di allenamenti e partite. Brave, ragazze!Ci sono passato anch'io e per questo avete tutta la mia comprensione, ma più state in palestra, più ci date la possibilità di fare al meglio il nostro bellissimo lavoro.
14) Secondo te, c'è qualcosa in cui i genitori delle tue atlete a volte sbagliano?
Per rispondere devo prima diventare genitore, comunque il segreto credo che sia trovare un dialogo con i genitori.
15) Dai un consiglio al tuo team manager di riferimento.
Non ho consigli da dare, perchè con il mio team-manger c'è sintonia. Ce ne fossero di più di dirigenti come lui.
16) Un aspetto in cui InVolley dovrebbe migliorare:
Nel reperire e gestire i fondi.
17) Quale è, secondo te, l'aspetto più difficile del ruolo di allenatore?
L'allenatore è un educatore, è un punto di riferimento importante. A volte è difficile gestire le esigenze legate all'agonismo e al desiderio di vincere con il credo pedagogico.
17) Cosa vedi nel tuo futuro pallavolistico, immediato e non?
Se avessi il dono della veggenza...preferirei non saperlo...ma voglio pensare positivo.
18)La tua atleta preferita:
Devo essere imparziale, quindi non posso fare nomi di ragazze che alleno attualmente. Se mi guardo indietro... quella che più ricordo con simpatia è Carola Piovesan.
19) La squadra che vorresti allenare
Non c'è una squadra in particolare, mi basterebbe avere un gruppo che diventi la mia squadra per almeno un biennio...
20)Come te la cavi nelle faccende di casa?
Il problema è cominciare....poi le faccio, perchè fare un po' di ginnastica fa sempre bene...
21)A parte rigarti la macchina, quale è il peggior dispetto che potrebbero farti?
Quando ti promettono le cose e poi fanno finta di niente. Accusi il colpo in silenzio...ma non dimentichi...anche se a volte sarebbe meglio...
22) Che cosa ti rimprovera sempre la tua fidanzata?
Che sono distratto, che vivo nel mio mondo, che sono noioso, che sono monotematico e “un fissato della pallavolo”, dice che parlo sempre del mio lavoro e delle mie ragazzine.
23) L'ultimo libro che hai letto?
Vorrei avere più tempo per leggere...comunque ovviamente l'ultimo libro che ho letto è “Pallavolo: programmazione, preparazione fisica, valutazioni funzionali del giocatore.” (si direbbe che la mia fidanzata abbia ragione?!)
GRAZIE ROBERTO!!!
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